Massimo Cacciari, ‘autore di libri magnifici’ secondo il giornalista Fabrizio Ronconi, ha fatto delle dichiarazioni al Corriere della Sera. Ha detto che siccome la Meloni non ha avuto il coraggio di votare per Ursula von der Leyen, ora è più debole in Europa; che il governo potrebbe cadere entro qualche mese; che le opposizioni si debbono unire; che la Schlein si prepari a governare; ecc. ecc. Insomma Cacciari sembra quasi che qui voglia assumere la veste di padre della patria. Pur con la sua solita vanità e presunzione (“guardi che io sto lavorando su Kafka”), non sa parlare altro che il linguaggio terra terra da Frate Indovino. Giuseppe Conte? “Non è uno stupido”. Matteo Renzi? “Un pazzo sublime che sa di politica”. Elly Schlein? “E’ migliore di molti leader europei”. I Berlusconi? “Si sono scocciati di stare per forza nel centro-destra” perché “nessun grande imprenditore può pensare di staccarsi dai poteri forti europei e atlantici”. Per Cacciari, dunque, essere legati (cioè sottomessi) ai poteri forti europei e atlantici, non è di destra, ma è segno di progressismo e di modernità. Perciò Cacciari auspica che i Berlusconi vengano ad arricchire le opposizioni di centro-sinistra. Ma la Meloni, tradendo la sua antica vocazione, ai poteri forti europei e atlantici (soprattutto atlantici) sta abbarbicata come un’ostrica. Infine per Cacciari (udite! udite!) i Berlusconi “hanno una sola ambizione: far parte di un governo solido, credibile in Europa, ben voluto dai mercati, che pensi al bene dell’Italia”. Il professore sembra aver gettato, oltre alle idee, anche la barba filosofica alle ortiche, e ragiona qui come se fosse lui un grande imprenditore. Gli sono rimaste ormai solo le parole: con le parole questo filosofo di gomma aggiusta e risolve tutto, e con aria tranquilla, come se non stessimo vivendo la peggiore crisi politica, culturale e sociale del dopoguerra, conclude: “L’importante è che, dopo essersi compattati, [i capi dell’opposizione] passino dal politichese alla politica: buttando giù un serio programma che fornisca soluzioni ai problemi economici del Paese…”.
“Buttando giù un serio programma” è un’espressione triviale e
approssimativa che rivela la mancanza di convinzione e di consapevolezza. Cacciari è sempre così insincero che tutto quello che dice si può smontare parola per parola, come pezzi di ragionamenti artificiosi e prevedibili.
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