venerdì 27 gennaio 2023

Zelensky invitato al Festival di Sanremo

Lo spirito con cui i governi USA, negli ultimi trent'anni, hanno tanto allargato a Est l'area dei paesi aderenti alla NATO è lo stesso spirito con cui, per più di un secolo dopo la loro costituzione, hanno spostato implacabilmente sempre più a Ovest la loro frontiera, portando a compimento lo sterminio dei nativi americani, già ben avviato dagli spagnoli e poi proseguito dagli inglesi.
Il grido di guerra di Giorgia Meloni dopo il 24 febbraio ("E' l'ora del coraggio!") assomiglia agli applausi dei ragazzini che nei cinema parrocchiali di una volta si entusiasmavano quando sentivano suonare la carica della cavalleria che arrivava al galoppo a salvare i visi pallidi dagli indiani cattivi.
Si può anche ammettere che questo copione abbia ancora una certa apparenza di eroismo, però l'invito del bellicoso Zelensky ad un festival della canzone è un atto, più che offensivo, vile e meschino. Nonostante dubbi e riserve, dalla Meloni mi aspettavo almeno che s'impegnasse ad alzare un poco il tono dei programmi televisivi dal loro livello di ignobile spazzatura. Invece, nemmeno questo.
 
 

 

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