La Verità di lunedì 6 giugno ha pubblicato una intervista con Giorgia Meloni. La Meloni parla a ruota libera, senza sapere bene, però, quello che dice. “L’intera Europa, dichiara, paga il prezzo di una dipendenza drammatica” [dalla Russia]. Ma fino allo scoppio della guerra, nel febbraio scorso, questa dipendenza era una scelta libera e niente affatto drammatica. E’ mai possibile che alla Meloni appaia preferibile una dipendenza energetica dagli USA, che oltre ad essere obbligata avrà un costo infinitamente più alto? Per la Meloni, poi, la dipendenza dalla Russia è “frutto anche delle scelte ideologiche degli ultimi anni”. Ma questo non è vero; si è trattato semplicemente di convenienza reciproca. Semmai è ideologico, oltre che politicamente servile, il suo bellicoso entusiasmo per la NATO. La Meloni poi chiede “un meccanismo di compensazione finanziario per le nazioni più colpite da queste scelte” (cioè dall'effetto boomerang delle sanzioni), altrimenti i paesi che le hanno coraggiosamente applicate, rischiano di perdere il loro spirito bellicoso. La brutta espressione 'meccanismo di compensazione finanziario' ha solo il significato di una patetica richiesta di elemosina: noi saremo coraggiosissimi, sembra dire la Meloni, nell’accettare, per solidarietà e ubbidienza alla NATO, il nostro impoverimento, però dateci dei sussidi per aiutarci ad avere coraggio. E da dove dovrebbero venire, poi, queste immense elemosine? Dagli Stati Uniti? Ammesso e non concesso che gli USA possano e vogliano dare questi indispensabili aiuti, bisognerebbe chiedere alla Signora Meloni: sarebbe questa la libertà che Le piace? sarebbe questo il Suo modo di riscattare l'Italia e di fare gli interessi degli italiani, da Lei tanto amati? La Meloni, da quando è scoppiata la guerra, non perde occasione per confermare di essere la leader più dotata di intelligenza usa e getta. E’ la sorte che aspetta, quando arrivano all'età adulta, molti politici che, da giovani e giovanissimi, sembravano dei bambini-prodigio: il tempo inesorabile rivela il loro dilettantismo e la loro mediocrità. Recentemente Marcello Veneziani concludeva un benevolo articolo sulla Meloni con questo affettuoso augurio politico-elettorale: “Buon viaggio, Giorgia!”. Io spero, invece, che lei resti ben ferma al palo, perché ci sono già indizi più che sufficienti per prevedere che, dopo Renzi e Grillo (e tanti altri prima di loro), anche l’avvento della Meloni rappresenterebbe per tutti noi l'ennesima fregatura.
sabato 11 giugno 2022
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