Giorgia Meloni è una donna sveglia ed energica, ma la posizione presa sulla guerra in Ucraina fa capire che lei non ha la stoffa per governare un paese malridotto come il nostro. Non ha l'animo, la tempra, le idee per tener fede allo scopo che sbandiera da anni: dare voce agli italiani minacciati e colpiti da tante crisi e che non hanno più alcuna fiducia nelle istituzioni. Giorgia Meloni approva l'invio di nostre armi in Ucraina e l'adozione di pesanti sanzioni alla Russia. Siccome sa bene quanto costerà agli italiani questo interventismo, chiede al governo di "pretendere un piano occidentale di aiuti a fondo perduto". Il famoso patriottismo e impegno sociale della Meloni finiscono così in una patetica richiesta di sussidi e di elemosine. Spavaldamente incurante di tutte le ragioni lontane e vicine di questa guerra, se n'è uscita con l'improvvido grido di battaglia: "E' l'ora del coraggio!". E di coraggio Giorgia Meloni dimostra di averne anche troppo (il coraggio di chi non sa e non riflette) quando cita il motto latino "Se vuoi la pace, prepara la guerra", come se questo principio potesse essere valido e fondamentale nel mondo di oggi, pieno zeppo di armi atomiche. Alla sua citazione puerile e dilettantesca, si potrebbe rispondere con le profonde e cupe parole di Tacito: "Hanno fatto un deserto e lo hanno chiamato pace", ma temo che, sotto la sua vivacità e brillantezza da 'cheerleader', la Meloni non abbia le qualità per comprenderle.
sabato 12 marzo 2022
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