“Le città antiche, se anche erano piccole come le
moderne, e tuttavia servivano di patria, erano però più importanti assai, per
la somma forza d’illusioni che vi regnava, e che somministrando grandi
eccitamenti, e premi grandi ancorchè illusorii, bastava alle grandi virtù. Ma questa forza d’illusioni non è propria se
non degli antichi, che come il fanciullo, sapevano trar vita vera da tutto,
ancorchè menomo. La patria moderna dev’essere abbastanza grande, ma non tanto
che la comunione d’interessi non vi si possa trovare, come chi ci volesse dare
per patria l’Europa. La propria nazione, coi suoi confine segnati dalla natura,
è la società che ci conviene. E conchiudo che senza amor nazionale non si dà
virtù grande”. (Zibaldone, 30 Marzo-4 Aprile 1821)
mercoledì 20 novembre 2019
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