Vorrei raccontare una piccola storia di ordinaria assistenza sanitaria. Ho 77 anni. Nel febbraio 2016 passai una visita urologica all’ospedale di Porretta Terme (medici dell’Ospedale Maggiore di Bologna). Quel medico mi prescrisse un farmaco a pagamento che non avevo mai usato. Gli chiesi se poteva darmi il numero del suo cellulare, nel caso avessi avuto bisogno di chiarimenti o consigli. Rispose che il suo numero lo dava solo ai pazienti privati. Bravo! Lui medico, la moglie - mi raccontò - avvocato: una perfetta associazione di arti e mestieri che in Italia può prosperare in modo tranquillamente parassitario ! Mi prenotò anche due analisi di laboratorio, che feci a Bologna nel settembre e ottobre 2016. Dopo la seconda analisi, un nuovo medico mi mise in lista di attesa per un intervento chirurgico (era il 28 ottobre 2016: un secolo fa!). Da allora, ogni sette o otto mesi ho ricevuto una telefonata dall’Ospedale di Bologna: “Vuole sempre rimanere in lista?”. “Sì, ma quando mi chiamate?”. “Telefoni a questo numero”. A quel numero non rispondeva nessuno. L’ultima telefonata, sempre con la solita domanda, l’ho ricevuta poco fa, il 27 maggio 2019. Dopo due anni e sette mesi di attesa, ho risposto sfiduciato che andassero a quel paese e che cancellassero pure il mio nome dalla lista. Pochi giorni dopo, ho ricevuto un telegramma con cui l’Ospedale mi comunicava che, su mia richiesta, ero stato depennato dalla lista dei pazienti in attesa di intervento. I burocrati della sanità si sono affrettati ad ufficializzare la mia rinuncia a tempo di record, sottolineandone il carattere spontaneo! Il loro calcolo ipocrita presumo sia stato questo. La legge stabilisce che i malati hanno diritto all'assistenza sanitaria e che i medici hanno il dovere di garantirla. Anche se il malato aspetta per anni, il suo diritto rimane sempre intatto; e il dovere di curare non viene mai negato da parte dei medici. La Costituzione sovietica del 1936 garantiva, in astratto, i diritti inalienabili del cittadino, e fu vantata come la costituzione più democratica del mondo. Nella pratica, certo, i cittadini potevano essere fucilati o arrestati con un pretesto qualsiasi, ma queste violazioni criminali erano giustificate come accidenti, inciampi, ritardi contingenti della faticosa vita sociale ed economica di quell'epoca. La sfera ideale del diritto codificato, però, continuava ad essere presentata come un'eccellenza. Da noi, analogamente, i propagandisti della politica progressista si sgolano a vantare l'eccellenza del nostro sistema sanitario, che assicura a tutti assistenza medica gratuita. I ritardi di anni sono ignorati o giustificati come intoppi sporadici e passeggeri, anche se spiacevoli. E se alla fine il paziente rinuncia, lo fa, per carità! spontaneamente: la burocrazia sanitaria è sempre stata e rimane al servizio del cittadino e si tutela con un immediato telegramma, come gli inquisitori sovietici si tutelavano con una 'spontanea' confessione del condannato.
mercoledì 12 giugno 2019
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