I carnefici di cui parla Pino Aprile sono i generali piemontesi agli ordini
dei Savoia che nel decennio 1860-1870 hanno conquistato, massacrato e
colonizzato il Sud d’Italia. Aprile dice che questa non è una storia ormai vecchia che possa essere
dimenticata, visto che sono passati 150 anni: è piuttosto una storia che ‘dura’ da
150 anni.
Il libro è scritto veramente con i piedi. Direi, anzi, che non è nemmeno
pensato per essere scritto, ma che sembra essere la trascrizione letterale di un
appassionato e caotico discorso fatto al bar o in una riunione di amici.
E tuttavia il libro ha un valore esplosivo perché, molto più di “Terroni”
(2010), è la sintesi di tutte le problematiche relative all’annessione violenta
del Regno delle Due Sicilie. Mi sembra che risalti con grande evidenza la
continuità fra quel vile e feroce inizio e la bassezza e volgarità della odierna vita
pubblica.
Pubblicato quasi alla metà dell'arco temporale di un secolo e mezzo di storia unitaria, il libro di Gaetano Salvemini su Giovanni Giolitti, "Il ministro della mala vita", documenta come, cinquant'anni dopo l'unificazione, l'azione di governo nel Meridione si ispirava ancora ai criteri della guerra contro i briganti e mostra, profeticamente, come le bastonature in strada contro gli oppositori politici precorrano i manganelli fascisti.
Ma tutti i fatti raccontati da Salvemini hanno un sapore d'attualità. Il libro si apre sulle vicende di Gioia del Colle, in Puglia, dove un faccendiere dell'epoca, Vito De Bellis, "aveva fondato una società bancaria, a cui il Banco di Napoli dava i capitali, e lui... l'ingegno. La banca - continua Salvemini - fu l'albero della cuccagna per molti amici nullatenenti del direttore della medesima. Più d'uno straccione di Gioia del Colle ottenne dalla banca, contro semplici cambiali avallate da altri straccioni, somme vistosissime; e le impiegò a comprare terre... sotto il nome della propria moglie. Un bel giorno la banca fu messa in liquidazione. Il Banco di Napoli ci rimise sette milioni. Ma intorno a Vito De Bellis i debitori non solvibili della ex-banca formarono una solida e fedele clientela, ottima base per una elezione politica".
Più attuale di così! sembra di leggere in nuce una storia di oggi.
Salvemini sferza "l'incredibile ottusità morale di quei deputati giolittiani [...] senza il cui consenso a nessun Ministero è possibile una lunga vita, e coi quali agognano di allearsi molti deputati di Estrema Sinistra per mettere su il grande ministero radicale-socialista-massonico-meridionale-affarista-giolittiano".
Nella nostra storia, questa è una tentazione continuamente ricorrente.
Pubblicato quasi alla metà dell'arco temporale di un secolo e mezzo di storia unitaria, il libro di Gaetano Salvemini su Giovanni Giolitti, "Il ministro della mala vita", documenta come, cinquant'anni dopo l'unificazione, l'azione di governo nel Meridione si ispirava ancora ai criteri della guerra contro i briganti e mostra, profeticamente, come le bastonature in strada contro gli oppositori politici precorrano i manganelli fascisti.
Ma tutti i fatti raccontati da Salvemini hanno un sapore d'attualità. Il libro si apre sulle vicende di Gioia del Colle, in Puglia, dove un faccendiere dell'epoca, Vito De Bellis, "aveva fondato una società bancaria, a cui il Banco di Napoli dava i capitali, e lui... l'ingegno. La banca - continua Salvemini - fu l'albero della cuccagna per molti amici nullatenenti del direttore della medesima. Più d'uno straccione di Gioia del Colle ottenne dalla banca, contro semplici cambiali avallate da altri straccioni, somme vistosissime; e le impiegò a comprare terre... sotto il nome della propria moglie. Un bel giorno la banca fu messa in liquidazione. Il Banco di Napoli ci rimise sette milioni. Ma intorno a Vito De Bellis i debitori non solvibili della ex-banca formarono una solida e fedele clientela, ottima base per una elezione politica".
Più attuale di così! sembra di leggere in nuce una storia di oggi.
Salvemini sferza "l'incredibile ottusità morale di quei deputati giolittiani [...] senza il cui consenso a nessun Ministero è possibile una lunga vita, e coi quali agognano di allearsi molti deputati di Estrema Sinistra per mettere su il grande ministero radicale-socialista-massonico-meridionale-affarista-giolittiano".
Nella nostra storia, questa è una tentazione continuamente ricorrente.
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