Qualche giorno fa lo scrittore ed ex senatore del Pd Gianrico Carofiglio è
stato ospite della trasmissione “Otto e mezzo”. Gli era contrapposto, in
collegamento da un paese del Meridione, Alessandro Di Battista, del Movimento
5Stelle, il quale naturalmente ha
criticato la politica del governo e la classe politica in generale.
Carofiglio ha ripetuto pari pari la vacua lezioncina che già gli avevo sentito
impartire alcuni mesi fa, durante una puntata della stessa trasmissione:
“Io non posso accettare che voi dividiate nettamente il mondo
in due sfere: i buoni, tutti da una parte, e i cattivi, tutti dall’altra. La realtà è
molto più complessa e sfumata. Se intraprenderete un processo di maturazione,
vedrete che qualcosa di buono troverete anche nelle posizioni dei vostri
avversari”.
In quest’ ultimo intervento, Carofiglio ha aggiunto che i 5Stelle, e in generale
gli oppositori, non capiscono “il valore etico del compromesso”.
Mi è sembrato di sognare: ho creduto di ascoltare un consulente
matrimoniale oppure un cittadino educato nelle scuole dei gesuiti. Io non ho esperienza di nessun “valore etico del compromesso”, semmai di un possible
valore pratico, in alcuni casi, e di un sicuro valore immorale, in altri. E
sono indignato che in un paese che ha avuto uomini come Piero Gobetti (“Noi
dobbiamo rimanere fedeli alla nostra disperata intransigenza”, scriveva Gobetti
a Tommaso Fiore), si debbano ascoltare simili stupidaggini dette con faccia compunta
e voce accorata ("con ferma voce e signoril coraggio", diceva il Belli dell'ignorantissimo marchesino Eufemio), come fossero pensieri saggi e profondi.
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