mercoledì 10 gennaio 2018

Paolo Ziliani scrive di sport su Il Fatto Quotidiano.

Paolo Ziliani scrive di sport su Il Fatto Quotidiano con lo stile abborracciato di un tifoso risentito. Come tutti i giornalisti di parte,  nei suoi commenti abbonda in critiche e in osanna, tutti espressi con una faciloneria che rivela la presunzione di questi scrittori improvvisati.
Lunedì 8 gennaio ha pubblicato un articolo su José Mourinho, uno degli allenatori di calcio più pagati al mondo e certamente il più arrogante, bizzoso e antipatico.
Ziliani, con prosa corriva, come se parlasse di Napoleone, scrive: “… su una cosa è impossibile non essere d’accordo: e cioè sull’intelligenza, l’acume e la lucidità mentale che hanno fatto di lui, nel mondo dei mister, una sorta di Gulliver nel paese dei Lillipuziani”.
Perché tirare in ballo Gulliver? Gulliver è uno spettatore e un testimone degli aspetti assurdi e grotteschi dell’umanità. Mourinho invece è tutt’altro che un testimone del mondo irreale e malato del calcio, ma è piuttosto un suo esemplare prodotto: lui in quel mondo sta a meraviglia, come un abile roditore sta bene in una ricca ruota di parmigiano.
Se col suo richiamo a Gulliver Ziliani voleva alludere alla statura sportiva di Mourinho, che giornali e televisioni hanno gonfiato a un livello eccelso (e non poteva alludere ad altro), il paragone andava fatto semmai con il fumo che esce dall’alta ciminiera di una fornace.     

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