Non so da quanto
tempo Santoro non conduce più dibattiti televisivi. Io mi ero quasi dimenticato
di lui, se non fosse per il ricordo della sua fastidiosa logorrea.
Anche lui
evidentemente si sentiva dimenticato dai dirigenti che contano.
Il 9 marzo scorso,
infatti, dopo il nuovo assetto della Rai deciso dal governo Renzi, Santoro
scrisse una lettera al giornale Libero che era un vero cahier de doléances:
“Con le recenti scelte del governo Renzi e l’arrivo di
Campo Dall’Orto, la Rai ha chiuso qualunque dialogo con me e la mia squadra
senza fornire nessuna motivazione... E’ una situazione triste, dominata da
interessi lobbistici, per certi versi peggiore di quella esistente con
Berlusconi, che comunque fa a pugni con le dichiarazioni del Presidente del
Consiglio a proposito di merito e di professionalità”.
Ma ora Santoro,
dopo il licenziamento di Bianca Berlinguer dal Telegiornale di Rai 3, è tornato a galla: andrà alla Rai per un nuovo programma, e lui rilascia
a Repubblica una intervista morbida e conciliante, dove si inventa l’esistenza
di un nuovo Renzi, migliore di quello vecchio, nel quale si potrebbe anche avere fiducia.
Repubblica chiede a
Santoro se è preoccupato per la ‘normalizzazione’ renziana dei telegiornali:
"Se parla del Tg3, penso che dopo sette anni ci
stia un passaggio di mano, ma una maggiore
attenzione ai tempi e ai modi non avrebbe guastato. Parlare però di editti alla
Berlusconi non ha senso. Berlusconi controllava un monopolio, oggi il rischio
non c'è. Piuttosto, vedo nel renzismo televisivo un desiderio di ordine, anche
in senso buono, di enfasi sui buoni e le belle notizie, ma il servizio pubblico
non è pedagogia".
All’ultima domanda, che cosa voterà al referendum costituzionale, Santoro risponde:
All’ultima domanda, che cosa voterà al referendum costituzionale, Santoro risponde:
"Parto da una posizione molto critica. La riforma
è scritta male e non mi piace l'accoppiata con l'Italicum. Ma sono pronto a
cambiare idea. Chiedo: il nuovo Renzi lo cambia o no l'Italicum?".
Il miglior commento
a questi pensieri così sfumati è la frase (che mi sembra anche una profezia) pronunciata in TV sette od otto settimane fa da Mauro Corona, commentatore rusticano:
“Santoro è una pedina facile”.
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