Non ho mai
avuto simpatia per D'Alema né ho mai apprezzato la sua attività
politica. Però la sua battaglia per il no alla riforma costituzionale
renziana mi sembra molto coraggiosa.
Cresciuto
e avanzato in carriera nella burocrazia di partito, è la prima volta
che combatte in campo aperto, a titolo personale e in prima fila. Sono sicuro che è
sincero.
Stasera,
nel programma "In Onda" (che mi pare stia peggiorando ogni giorno),
Umberto Galimberti, filosofo ed esperto di psicanalisi, collaboratore o
ex collaboratore di Repubblica (non tocco più quel giornale da alcuni
anni), ha detto che D'Alema è spinto solo dal rancore per non essere
stato nominato da Renzi commissario europeo.
Che filosofo! che conoscitore di anime!
Se
D'Alema fosse spinto dalla delusione e dal rancore, non avrebbe mai
trovato la forza interiore per
schierarsi così apertamente e con tanta energia nella campagna
referendaria. A me pare che sia ringiovanito e penso che, nonostante la
mediocrità della sua passata politica, sia in perfetta buona coscienza.
Nessun commento:
Posta un commento