lunedì 13 giugno 2016

Intellettuali italiani. Maurizio Blondet: volare alto alto alto e poi finire come un aeroplanino di carta; ovvero: tanto rumore per nulla.



Seguo Blondet da molto tempo. Ho pagato per diversi anni un abbonamento alla rivista on-line Effedieffe soltanto per leggere i suoi articoli. Mi piacevano soprattutto le sue analisi della disintegrazione della società moderna, fatte dal punto di vista di tradizionali valori cattolici, che però io, non cattolico e non credente, traducevo per me come una affermazione di valori di umanesimo laico.








Si va fuori strada, si va a sbattere contro un muro,  a seguire un intellettuale che, benché critichi da anni i sentimenti artificiosi, l’inautenticità dell’arte moderna e l’uso disumano della tecnologia, benché abbia scritto libri come “Selvaggi con telefonino” e “Schiavi delle banche”, coltiva nel profondo di sé un grande astio per tutto ciò che assomiglia a un diritto democratico e  appena spunta all'orizzonte un politico come Renzi, arrogante e populista, corre verso di lui, attratto come da una calamita, anche se il sedicente statista è umanamente inautentico e considera visibilmente il telefonino più necessario della propria mano destra.


Nessun commento: