venerdì 12 giugno 2015

L'inutile buoncuore di Antonio Padellaro (Il Fatto quotidiano).

Nel suo articoletto di oggi intitolato “Kazzenger Maroni”, Antonio Padellaro, trascinato da una troppo facile vena sarcastica, fa delle osservazioni così fiacche, che fanno dubitare del senso della realtà anche di un giornalista bravino come lui.
Alla vigilia del voto di ballottaggio di domenica prossima, scrive Padellaro, “si è scatenato un concorso a premi a chi la spara più grossa sull’unico tema che sembra solleticare quei pochi italiani che andranno alle urne: come toglierci dalle palle immigrati e rom?”.
L’immigrazione sarebbe dunque un tema che ‘solletica’? Per di più, pochi italiani? A me sembra, piuttosto, che preoccupi seriamente una gran parte degli italiani, compresi quelli che si astengono dal voto o che votano, mettiamo,  5Stelle.
Considerare poi, come fa Padellaro, la frase di Felice Casson, candidato sindaco a Venezia,  (in città “non c’è più posto per altri profughi”) alla stessa stregua di una battuta di Matteo Salvini è meschino e ingiusto. Dobbiamo continuare a credere nei miracoli e sperare che sia possibile far entrare l'intero contenuto di una damigiana in una bottiglia? La nostra egoista e/o ottusa classe dirigente (compresi i giornalisti d'opposizione), priva com'è di senso della realtà, non ha nemmeno il sentimento della responsabilità. Domina il buoncuore alla Veltroni, acquoso spappolato inutile e pernicioso; e la politica è diventata ormai pubblicità o fantascienza.

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