Il Fatto Quotidiano continua a fare interviste ossequiose
a personaggi che non hanno niente da dire (politici e attori). Non molto tempo
fa Andrea Scanzi, giornalista (e saggista,
aggiunge Lilli Gruber, ogni volta che lo presenta nel suo programma televisivo)
che nei suoi interventi politici cita gli autori di canzoni come se fossero Tacito o Machiavelli, intervistò Walter Veltroni bevendosi avidamente tutte le sue strampalate dichiarazioni, le quali, venendo da un politico
che ha avuto grandi responsabilità, erano anche scandalose.
Capanna ora, nel suo discorso senza interesse, dice
due o tre cose che non sanno profondamente di niente. Dalle sue parole
apprendiamo che, nonostante i recenti “governi della catastrofe”, egli è fiducioso.
“In che senso?”, chiede l’intervistatore.
“Che usciremo anche da questa
spirale di crisi, che finito questo capitalismo finanziario che ha arricchito
pochissimi e impoverito la massa, finirà [?] e si apriranno nuovi orizzonti”.
Facile ottimismo fasullo!
Alla domanda se Sofri sia innocente o colpevole,
Capanna dà una risposta da monsignore di curia, di cui Veltroni sarebbe invidioso:
“E’ stato condannato senza
reali fondamenti. Ma non assolvo Lotta continua”.
Non manca infine l’ostentazione della commozione e dei buoni
sentimenti (sempre docet Veltroni):
“La prima volta che incontrai
[Soriano] Ceccanti [ferito dalla polizia in una
manifestazione] ho pianto come un
ragazzino. Lui era in carrozzella, lo abbracciai forte e piansi, piansi molto”.
Per una volta voglio citare anch’io un cantautore,
però solo per contraddirlo.
Ivan Della Mea, pieno di entusiasmo, cantava negli
anni Sessanta:
“Italia di eroi, Italia di gloria, / per te s’è
iniziata la nuova storia, / non hai più quell’aria da vecchia puttana, / perché
sei la signora Italia repubblicana”.
Beh, non so con quale convinzione il povero Della Mea sia morto qualche anno fa, ma l’Italia non ha mai perso
quell’aria, anzi....
Nessun commento:
Posta un commento