venerdì 21 febbraio 2014

Curzio Maltese saluta in Matteo Renzi il moderno Principe.


Sarei curioso di sapere che scuole ha frequentato Curzio Maltese; ma soprattutto mi chiedo come le ha fatte, perché ciò che è importante, in fondo, non è tanto aver studiato lingue classiche o qualsiasi altra disciplina profonda, quanto aver studiato, anche l’argomento più leggero (diciamo, per esempio, l’allevamento del cane e del gatto), con attenzione, precisione e serietà.
Gli articoli di Curzio Maltese, purtroppo,  sono sempre generici e imprecisi. Ma, nonostante questa organica vacuità, tutti i suoi approssimativi concetti sono espressi (ed è una cosa straordinaria) con grande sicurezza. Probabilmente anche il pressappochismo ha i suoi orgogliosi specialisti. 
Nell’articolo di oggi sul Venerdì di Repubblica (che università, quel giornale! che fabbrica di pensiero!), Curzio Maltese vola alto e paragona Matteo Renzi al Principe di Machiavelli: “Renzi è un Principe della nostra epoca, simulatore e gran dissimulatore, leone,  volpe e centauro, rapido e astuto cacciatore di potere”.
Non c’è bisogno di dire che, anche su un piano strettamente scolastico, l’idea che Maltese dimostra di avere del libro di Machiavelli è del tutto sbagliata, orecchiata dal ricordo  di tre o quattro versi dei Sepolcri di Ugo Foscolo, il quale notoriamente aveva frainteso il significato del Principe.
Per il giornalista di Repubblica, poi, benché dichiari di astenersi dall'esprimere giudizi morali, essere un cacciatore di potere non è un difetto, ma un sicuro merito, al quale Maltese può già attribuire, appena all’inizio della carriera, una vittoria eroica del nuovo Principe. Infatti l'impavido giornalista osa scrivere:  “stavolta invece tutto lascia intendere che Renzi abbia fregato Berlusconi”.
Si poteva dire una frottola più gigantesca? Maltese non si è fatto spaventare dall'enormità di questa bugia, sperando evidentemente che, se anche dovesse sembrare troppo grossa per essere creduta, serva almeno ad offuscare e a rendere discutibile la verità, e cioè che Berlusconi e Renzi vanno a braccetto e si intendono perfettamente.
A confronto di queste trovate, le servili sviolinate al cavalier Benito Mussolini di giornalisti e scrittori, raccolte da Dino Biondi nel libro  La fabbrica del Duce, sembrano sospiri di farfalle.
Maltese ha un grande passato come 'suonatore di violino': ha inneggiato a Francesco Rutelli candidato premier del centro-sinistra, profuso lodi per Veltroni, espresso deferenza e rispetto per  Mario Monti,  venerazione per il presidente Napolitano. Ora, in un momento critico in cui la risorsa Matteo Renzi può vacillare già all’inizio del suo cursus honorum per le sue scoperte bugie, Maltese arriva con la sua ridicola iperbole per immunizzarlo da ogni critica e sospetto:  Renzi dice bugie? E allora? Che importanza può avere? Lui è il Principe,  è volpe e leone, simulatore e dissimulatore!

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