Carlo Rossella, giornalista di varia esperienza, prima comunista, poi passato a Berlusconi, nella sua conversazione con Luca Telese (La Verità di ieri), dà delle risposte aride e ciniche. Ora, dice, "potrei votare indifferentemente per Berlusconi o per il Partito democratico". Conclude dichiarando che i sovranisti e i populisti al governo “mi fanno cac…e”. Per eleganza lo dice in francese, credendo forse di essere, così, anche più europeista. Come garante, cita niente di meno che Giuliano Ferrara (altro maestro di eleganza!) che ha partorito questa perla di saggezza: “l’antieuropeismo è rozzezza”.
Qualsiasi scuola abbia fatto, Rossella in ogni parola rivela una formazione da scuola serale. Dice: “Io prima di ogni altra cosa giudico la qualità e lo spessore di un collega, non le sue idee”. Che bravo! Già nell’Ottocento Bouvard e Pécuchet avevano affermato che “le idee ormai hanno fatto il loro tempo”. Ma chi si ricorda più di quegli eroi della letteratura? E' arrivato Rossella a scoprire di nuovo la stessa verità. Lui, però, ironia a parte, ha confuso le idee con le opinioni politiche, che nei personaggi della nostra vita pubblica sono sempre variabili e molto spesso superflue: si mettono e si tolgono come vestiti, secondo il clima e la temperatura, e perciò appaiono trascurabili a uno come lui, che ha una visione disincantata della società.
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