La trasmissione ‘Otto e
mezzo’ ha l’indiscutibile merito di essere breve e quello (variabile) di
invitare a volte personaggi interessanti e non conformisti. Questi, però, sono
sempre in condizione di inferiorità sia numerica (soverchiati dai Paolo Mieli,
i Beppe Severgnini, i Massimo Franco, ecc.), che di trattamento, perché
soavemente discriminati dalla conduttrice Lilli Gruber.
La puntata di sabato
sera 26 è stata davvero insopportabile. Una donna intelligente, genuina e
solare come Sandra Bonsanti (mi fa pensare a Tina Anselmi) è stata lasciata
quasi soffocare dalle ciance di Paolo Crepet e di Luca Barbareschi, ambedue sostenitori
del SI al referendum sulla riforma costituzionale.
Lo psichiatra Crepet ci ha
dato un saggio del suo rigore logico-scientifico con la sua prima risposta: “Siccome
non sono un conservatore, voterò SI”, che è un bell’esempio di ragionamento all’incontrario.
Luca Barbareschi,
interrompendo continuamente la Bonsanti, ha fatto discorsi impetuosamente vacui
sulla storia e la società italiana, senza saper dire niente sulla riforma Boschi-Renzi-Verdini.
Lilli Gruber, come al
solito, soaveggiava.
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