domenica 10 dicembre 2023

Arthur Hübscher (1897-1985). Arthur Schopenhauer: un filosofo contro corrente. Mursia, 1990


Il libro di Hübscher è un'opera ampia di alto livello scientifico, che spazia su tutta la cultura filosofica tedesca dell'Ottocento e del Novecento. Lo sviluppo del pensiero e della personalità di Schopenhauer è descritto con grande acutezza e, direi, con amore. Alcuni capitoli sono dedicati alla fortuna critica del filosofo e alla sua influenza sulla cultura europea. Il libro, nonostante l'erudizione di cui trabocca, è utile e interessante anche per un profano. A conclusione del suo lavoro,  Hübscher fa una breve valutazione della importanza del pensiero filosofico nel mondo di oggi. Scrive che la filosofia, come forza capace di dare un senso alla realtà e come stimolo alla libera ricerca, sembra aver esaurito il suo ruolo. Il filosofo, una volta, fino a Kant, era il sovrano e la guida della sua epoca, mentre oggi ne è divenuto il servitore. Nel XIX secolo venne alla ribalta la figura del filosofo accademico, il professore d'università, che non creava nulla, ma ripeteva e commentava i pensieri altrui. Nel Novecento c'è stata un'altra mutazione: il professore di filosofia lascia la cattedra e la sua attività di insegnante e ricercatore e si impegna in cicli di conferenze, convegni e congressi; si presenta come esperto e come consigliere di governi e istituzioni. Il libro di Hübscher è di cinquant'anni fa, quando non c'erano ancora tanti dibattiti televisivi affollati da tuttologi e opinionisti, ma lascia facilmente immaginare come, date le premesse, sia proprio il ruolo di opinionista-tuttologo l'ultimo travestimento dei filosofi, che sono diventati pubblicisti, pedagoghi, psicologi, educatori, esperti di vita interiore, divulgatori di facili sentenze morali, commentatori della vita politica, ecc. ecc. Sono tutto, tranne che filosofi. La qualifica di filosofo serve solo come vuoto titolo per svolgere tutte le altre attività. Questi filosofi servizievoli offrono però il vantaggio, se non altro, di passare senza lasciare traccia: chi si pone al servizio del presente, con il presente tramonta.

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