Mi sono divertito a leggere i giudizi di Walter Veltroni (riportati da
Gustavo Bialetti su La Verità di ieri) sulla figura di Bernardo Bertolucci.
“Gli piacevano le culture diverse dalla sua e il multiculturalismo”, scrive il
nostro sapientone. Credo che solo lui, fondatore del ‘ma-anchismo’, poteva dire
uno sproposito del genere. Il multiculturalismo "è" la cultura, nel senso che la
cultura è fatta di tante parti diverse che si fondono sotto una unica ispirazione.
Quando questa fusione non avviene, il multiculturalismo resta uno
scintillante ma insignificante vestito di Arlecchino oppure un putrido immondezzaio di cultura, secondo la definizione che Concetto Marchesi dette di un dirigente del vecchio Partito comunista, il quale però ne sapeva pur sempre infinitamente più del nostro brillante saputone. Veltroni, dilettante non solo di sport, di cinema e di canzoni, ma anche di letteratura amena, di politica e, per dirla alla sua maniera, di quant'altro, queste distinzioni non le coglie.
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