giovedì 29 novembre 2018

I pensierini di burro di Walter Veltroni si tagliano con un grissino.


Mi sono divertito a leggere i giudizi di Walter Veltroni (riportati da Gustavo Bialetti su La Verità di ieri) sulla figura di Bernardo Bertolucci. “Gli piacevano le culture diverse dalla sua e il multiculturalismo”, scrive il nostro sapientone. Credo che solo lui, fondatore del ‘ma-anchismo’, poteva dire uno sproposito del genere. Il multiculturalismo "è" la cultura, nel senso che la cultura è fatta di tante parti diverse che si fondono sotto una unica ispirazione. Quando questa fusione non avviene, il multiculturalismo resta uno scintillante ma insignificante vestito di Arlecchino oppure un putrido immondezzaio di cultura, secondo la definizione che Concetto Marchesi dette di un dirigente del vecchio Partito comunista, il quale però ne sapeva pur sempre infinitamente più del nostro brillante saputone. Veltroni, dilettante non solo di sport, di cinema e di canzoni, ma anche di letteratura amena, di politica e, per dirla alla sua maniera, di quant'altro, queste distinzioni non le coglie.

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