domenica 20 febbraio 2011

Scandicci e Richard Rogers; Urbanistica di Scandicci; Vandali giacobini a Scandicci; Scandicci e la cultura. 5^ p.

L'Eco di Scandicci, 7-21 giugno 1986
"Calunniate, calunniate, qualche cosa resterà"
E così il Nuovo Piano Regolatore di Scandicci è stato finalmente approvato. Questo esito era prevedibile, visto che il Partito comunista ha la maggioranza assoluta dei consiglieri. Ciò che invece ha molto deluso è stata la fiacchezza della discussione che ha accompagnato l'iter pubblico del NPR, cominciato oltre un anno fa. Nessuno ha sostenuto questo Piano, salvo il PCI ufficiale; ma anche chi lo ha criticato, lo ha fatto fiaccamente: qualche modesta assemblea, qualche manifesto. Nessun gruppo politico ha investito del problema la cittadinanza. L'Eco ha il merito di aver pubblicato nel corso di quest'anno 20/25 lettere di cittadini che con argomenti seri hanno tutti respinto almeno la parte del Piano giudicata più aberrante, cioè la costruzione di un grosso centro commerciale sull'ultima grande area ancora libera all'interno dell'abitato. Le lettere su L'Eco hanno costituito finora l'intervento più significativo. Ma né la Giunta né il PCI hanno sentito il dovere, non dico di accogliere, ma almeno di rispondere a quelle critiche. Le hanno completamente ignorate. Tanto deboli erano i loro principi culturali che, se avessero rinunciato a parlare per frasi fatte, avrebbero rischiato di perdere la partita. Basta leggere l'incredibile manifesto che il Coordinamento Comunale del PCI ha fatto affiggere dopo l'approvazione del Piano.
"... Dopo gli ostruzionismi e le guerre ideologiche, dopo le defatiganti battaglie procedurali e le campagne di stampa velenose, il voto del Consiglio Comunale ha fatto giustizia delle deformazioni pretestuose ed ha messo a nudo il volto vero delle forze politiche. Di fronte all'atteggiamento fermo e disponibile sulle cose concrete del gruppo comunista, la DC ha gettato la spugna per stanchezza e il PSI si è disciolto come neve al sol d'agosto...".
C'è da rimanere sbalorditi per una prosa così pomposa e ridicolmente antiquata. Ma non è solo una questione di stile. Come sempre, i luoghi comuni e le frasi reboanti, specialmente quando vengono da chi ha responsabilità di governo, rivelano la cattiva fede e la mancanza di argomenti. Fa impressione, inoltre, che il PCI consideri le critiche come deformazioni pretestuose e velenose. Altrettanto impressionante è il fatto che il PCI non si differenzi nemmeno per una virgola dalla Giunta Comunale, ma che anzi le faccia da guardia del corpo e da 'buttafuori'.
(continua al post successivo)

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