A valutare il Nuovo Piano Regolatore, per criticarlo o per esprimergli consenso in un modo non generico e retorico, ma con argomenti precisi e fondati, non s'è levata alcuna voce a Scandicci. Vorrei esprimere il mio parere su alcuni aspetti del Piano Regolatore, con la speranza di trascinare altri concittadini a intervenire nella discussione.
Il grande parco progettato ai piedi delle colline sembra sulla carta un'idea bellissima e grandiosa, ma credo che sia lecito dubitare della capacità del Comune di fare e di mantenere un parco di queste dimensioni, visto che non ha saputo curare nemmeno quei poveri fazzolettini di verde sparsi qua e là per l'abitato. (Due miseri giardinetti, in via M. Polo e in via Giotto, fatti all'inizio della legislatura, sono stati lasciati incolti per cinque anni e ripuliti, per la prima e ultima volta, nell'agosto scorso, dietro protesta di singoli cittadini).
Ma ammettiamo pure che tutte le promesse vengano mantenute e che questo grande parco si faccia.
Per recarvisi, la stragrande maggioranza degli scandiccesi dovrebbe servirsi dell'automobile. Questo parco collinare sarebbe troppo lontano, mentre un parco almeno di medie dimensioni è indispensabile nel centro di Scandicci. Le mamme con i bambini, gli anziani che vogliono prendere il sole o il fresco e fare quattro chiacchiere, chi vuole rilassarsi lontano dal traffico o leggere il giornale, non andrebbero al parco di Rinaldi né in macchina né a piedi, e continuerebbero a servirsi, come fanno ora, delle panchine sui marciapiedi. Si può anche sognare un parco come luogo di scampagnate, ma Scandicci ha bisogno di un giardino abbastanza vicino e abbastanza ospitale, che possa essere frequentato da persone che hanno solo ritagli di tempo (un'ora, due ore) da sfruttare.
Lo spazio ideale per un giardino di queste dimensioni e con questa funzione è lo spazio compreso fra l'Isolato Boccaccio e la Cassa di Risparmio, proprio quello dove dovrebbe sorgere il nuovo centro di Scandicci. Questo nuovo centro ci priverà in modo irrimediabile, quindi, di qualcosa di vitale: lo spazio per un ampio giardino raggiungibile facilmente dalle zone principali di Scandicci; un giardino che farebbe da cerniera fra due zone della città che si conoscono e si frequentano pochissimo.
(continua al post successivo)
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