venerdì 26 gennaio 2024

Prospero Mérimée (1803-1870). La notte di S. Bartolomeo (Storia del tempo di Carlo IX). Milano, Fratelli Treves, 1931


 Questo breve romanzo giovanile (1829) ricostruisce con fedeltà storica il clima delle guerre civili in Francia fra cattolici e protestanti e la strage di 'eretici' compiuta la notte del 24 agosto 1572. In qualche personaggio e in qualche episodio di osterie ci sono, in anticipo, lo spirito avventuroso e la comicità de 'I tre moschettieri', ma la prosa di Mérimée, il quale - da scettico - non si addentra nelle controverse questioni di fede, è veloce e pungente e sa essere umana e drammatica. E' indimenticabile la descrizione della caccia al cervo, ucciso dal sadico re Carlo IX.

"Il cervo si era gettato dapprima in uno stagno dal quale si era durato fatica a snidarlo. Molti cavalieri smontati di sella e armati di lunghe pertiche avevano costretto il povero animale a riprendere la corsa; ma il freddo dell'acqua pareva che avesse ormai esaurite le sue forze. Uscì infatti ansante dallo stagno e corse irregolarmente un buon tratto con la lingua fuori, mentre i cani al contrario sembravano raddoppiare l'ardore. Infine, sentendo che non le sarebbe ormai più valsa la fuga, la povera bestia tentò un ultimo sforzo e piantata sotto una grande quercia si preparò a tener testa bravamente ai cani. I primi che gli si accostarono furono infatti sventrati e gettati in aria e anche un cavallo col suo cavaliere fu gettato a terra violentemente ... A questo punto il re smontò agilmente di cavallo e, girando abilmente dietro la quercia armato del suo coltello da caccia, tagliò di un colpo il garetto del cervo. L'animale emise una specie di soffio e cadde di colpo, assalito immediatamente da venti cani. Preso alla gola, al muso, alla lingua l'animale fu immobilizzato, e grosse lacrime gli scendevano dagli occhi".

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