venerdì 3 maggio 2013

Difendo il prof. Paolo Becchi contro la logorrea di Michele Santoro. 'Servizio Pubblico' di giovedì 2 maggio.

Se non ci fosse Marco Travaglio, non avrei la forza di guardare la trasmissione di Santoro. Lui è un logorroico che parla e straparla più di tutti gli altri messi insieme. Ma, cosa più grave, è pronto a giocare tutti i ruoli: sta con la plebe, ma se questa alza troppo la voce, Santoro la redarguisce (“Lei non sa niente della Resistenza”, ha detto recentemente a una studentessa di Pisa, che  sosteneva che oggi la Resistenza la fanno loro, gli studenti poveri, i disoccupati, ecc.). Ieri sera ha maltrattato il prof. Paolo Becchi, e quando questi ha criticato l’euro, che così com’è è un cappio attorno al nostro collo, Santoro ha sorvolato con sornioneria tutta italiota: “Sì sì, va bene, va bene…”. Anche Sergio Cofferati, ieri sera, mi ha deluso. Roseo e ben pettinato, ha rinnegato il carattere di insurrezione popolare che ebbero le manifestazioni del luglio 1960 contro il governo Tambroni. Io me ne ricordo, perché c'ero.
   (mail spedita a Il Fatto quotidiano)

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