Se non ci fosse Marco Travaglio, non avrei la forza di
guardare la trasmissione di Santoro. Lui è un logorroico che parla e straparla più
di tutti gli altri messi insieme. Ma, cosa più grave, è pronto a giocare tutti
i ruoli: sta con la plebe, ma se questa alza troppo la voce, Santoro la
redarguisce (“Lei non sa niente della Resistenza”, ha detto recentemente a una
studentessa di Pisa, che sosteneva che
oggi la Resistenza
la fanno loro, gli studenti poveri, i disoccupati, ecc.). Ieri sera ha maltrattato il
prof. Paolo Becchi, e quando questi ha criticato l’euro, che così com’è è un
cappio attorno al nostro collo, Santoro ha sorvolato con sornioneria tutta
italiota: “Sì sì, va bene, va bene…”. Anche Sergio Cofferati, ieri sera, mi ha deluso. Roseo e ben pettinato, ha rinnegato il carattere di insurrezione popolare che ebbero
le manifestazioni del luglio 1960 contro il governo Tambroni. Io me ne ricordo, perché c'ero.
(mail spedita a Il Fatto quotidiano)
Nessun commento:
Posta un commento