sabato 25 dicembre 2010
Crisi italiana. Ceti medi riflessivi. Paul Ginsborg, Salviamo l'Italia.
Fabrizio D'Alfonso http://www.ibs.it/pg.asp?i=262&a=393309 (19-10-2010)
Il volumetto meriterebbe più appropriatamente il titolo Salviamo l'Italia da Berlusconi. Ginsborg prende le mosse da molto lontano e mette tanta carne al fuoco, ma il suo ragionamento (benché si appoggi su una ricca bibliografia) è opaco e divagante e si conclude, a mio parere, fiaccamente, assottigliandosi come una coda di pesce. Le sue proposte, infatti, nonché a salvare l'Italia dai suoi mali cronici, mi sembrano inadeguate anche solo a liberarla da Berlusconi. B. non rappresenta un fenomeno contingente, ma è il prodotto storico della società italiana e figlio di un popolo, il cui tratto principale (scriveva Schopenhauer in un dettagliato giudizio) è "un'impudenza assoluta". Bisognerebbe dunque curare le storiche piaghe del paese, che però Ginsborg vede e non vede, o meglio, le vede, senza dar loro però la dovuta importanza. Per es.: gli ideali del Risorgimento hanno fallito, ma il Risorgimento è considerato un'epopea eroica e altamente morale; destra e sinistra sono fondamentalmente omogenee, ma è ancora sul centro-sinistra (appena un po' rinvigorito) che si fa affidamento per il futuro del paese; i ceti medi riflessivi sono i moderni garibaldini, ma la realtà non dà grande conforto a questo facile ottimismo. Questi garibaldini statali leggeranno pure la Repubblica (che assomiglia sempre più a un catalogo Postal Market) e partecipano alle manifestazioni "in difesa della democrazia", ma si diventa riflessivi con così poca fatica? solo per un atteggiamento quasi sempre esteriore e velleitario? E' sul posto di lavoro e nella vita privata che bisognerebbe osservare questi girotondini. Nella realtà essi aspirano alla carriera, difendono i loro privilegi e cercano i caratteristici segni di distinzione sociale come un qualsiasi lavoratore non-riflessivo. Non è su questi garibaldini con il colletto bianco che l'Italia può oggi riporre le sue speranze, ma piuttosto (per restare nella metafora) sul coraggio e sulla forza di briganti simili a quelli che combatterono contro i piemontesi (oggi impersonati dalla Casta Politica). Purtroppo questi briganti sono spariti dalla società italiana, che è diventata povera, arida e piatta.
Voto: 1 / 5
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento