venerdì 6 luglio 2018

Fine di un incubo?


Ora che la parabola ascendente di Matteo Renzi è finita e verosimilmente lui rimarrà solo a galleggiare fra i notabili di partito, ho la sensazione che ci siamo finalmente risvegliati da un incubo che sembrava dovesse durare molto più a lungo. E’ come se fossimo vissuti per almeno tre anni in un ‘paese delle meraviglie’ completamente alla rovescia. Ormai le sue strampalate decisioni politiche hanno rivelato per intero la pochezza del personaggio,  ma già all'inizio della sua carriera i gesti da fanfarone, privi di misura e di vera consapevolezza di sé, e il modo di parlare artificioso ed enfatico avrebbero dovuto far capire di che pasta era fatto. Perfino in singole parole c'è la prova di quanto Renzi sia esagerato  e insincero. Si può dire che egli sia un insincero incapace di mentire, che sia cioè insincero per costituzione. Poiché, a parte la vanità e l'ambizione, non prova sentimenti forti e profondi, credendo di essere convincente e trascinatore, ricorre ad una enfasi esagerata, senza sapere che è proprio questa la spia della sua insincerità.  “Andrò a fare il senatore semplice, un lavoro che mi afffascina”. Renzi sa parlare solo così. "Firenze è una città che io adoooro", "Chesterton è uno scrittore che io adoooro". Simmetricamente, anche per esprimere disapprovazione e antipatia, impossibilitato com'è ad argomentare con vera convinzione morale, non sa fare altro che enfatizzare il banale, e dice: "Mi fai schiiifo", oppure: "Mi verrrgogno per te!".
Ma la realtà, per fortuna, vince sulla suggestione delle pose eroiche.  Già Seneca aveva osservato come un singolo gesto possa essere rivelatore della natura di un uomo:
“Ogni cosa, se ci si fa attenzione, rivela tutte le altre, e anche da circostanze minime si può ricavare un segno del carattere: anche il modo di camminare rivela l’uomo impudico (inpudicum et incessus ostendit), così il movimento della mano, talvolta una singola risposta, un dito puntato alla fronte, il movimento degli occhi, mentre il modo di ridere rivela la persona sfrontata…”.
All’inizio della sua carriera, a meno di trent’anni, Renzi si era già rivelato in difetto su tutti i punti di questo breviario minimo. Renzi ha questa peculiarità: la sua natura elementare non conosce sviluppo e da giovanissimo era già tutto formato.

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