sabato 31 dicembre 2016

Virginia Woolf: Notte e giorno. Milano, Club degli editori, 1970.

Con l'eccezione di alcune scene e dialoghi convincenti e abbastanza emozionanti, questo secondo romanzo di Virginia Woolf è molto prolisso e sostanzialmente scolastico. Però non mi sono sentito di farne una critica dettagliata, perché da molti anni ammiro la grande intelligenza umana di Virginia Woolf espressa nei romanzi maggiori e soprattutto nella prosa di "Gita al faro", che sembra la trama fittissima di un delicato velo di seta. Qui frasi e pensieri divaganti si intrecciano con perfezione e finezza per disegnare la rete sottile e nascosta dei rapporti umani più quotidiani e familiari e per esprimere con meraviglia il sentimento del tempo che passa; ma il passato non è un ciclo chiuso e dimenticato; è invece sempre vivo nella coscienza delle persone sensibili e viene continuamente rievocato per cercare anche in esso il significato della vita.
Mi è sembrato perciò che una analisi puntuale del giovanile "Notte e giorno", considerato isolatamente, sarebbe stata superflua e avrebbe avuto per di più una presunzione da maramaldo.

1 commento:

francesca ha detto...

Mi hai fatto venire voglia di leggere Gita al faro! Raul ha provato a leggere Orlando, ma si è arreso. No aspetta, dice che non si è arreso ma sta facendo una luuuunga pausa.